La delimitazione concettuale

In Italia il termine illetteratismo normalmente è sostituito da «Analfabetismo funzionale».

L’analfabetismo funzionale è dato, quando le competenze in lettura e scrittura degli adulti sono di livello inferiore a quelle minime richieste e comunemente pretese per soddisfare i rispettivi requisiti sociali. Tali competenze sono considerate necessarie per poter accedere all‘inclusione sociale e alla realizzazione personale.vedi definizione di Egloff et al. 2011 nel quadro del Programma di promozione statale della Germania «Forschung und Entwicklung zur Alphabetisierung und Grundbildung Erwachsener»

Se si può considerare una persona analfabeta funzionale o meno, dipende non solo dalle relative competenze di lettura e scrittura, ma anche dal livello delle competenze alfabetiche che la comunità, in cui vive la persona, ci si aspetta. Si parla perciò di analfabetismo funzionale, quando il livello individuale di competenze alfabetiche è inferiore al livello di conoscenze preteso e dato per scontato dalla società. I requisiti posti alla capacità di lettura e scrittura sono elevati soprattutto nei paesi industrializzati. Per questo motivo anche persone con conoscenze di lettura e scrittura limitate si vedono incluse nella categoria degli analfabeti funzionali; per es. quando una persona non è in grado di cogliere il significato di una o più informazioni in un testo semplice e/o non ha sufficienti capacità nell’ambito della scrittura.

Non è considerato analfabeta funzionale chi non ha frequentato la scuola obbligatoria (analfabetismo primario), migranti in difficoltà con la lingua locale ufficiale, chi è alfabetizzato in un’altra lingua oppure chi, in seguito a problemi di salute, non ha potuto acquisire competenze di lettura e scrittura. In Svizzera si dà la preferenza al termine «Illetteratismo» per non confonderlo con altre forme di analfabetismo e per garantire l’uso di una denominazione unitaria in tutte le regioni linguistiche.

Equiparare l’illetteratismo (alfabetismo funzionale) al disturbo della lettura (dislessia) e dell’ortografia (disortografia), anche solo in riferimento a certi suoi aspetti, è di regola sbagliato. Nella sostanza, questi ultimi termini mettono in primo piano delle patologie i cui sintomi hanno un’importanza centrale. Si suppone che alla radice del problema ci sia un disturbo neurologico, dovuto a una predisposizione genetica. Contrariamente a quanto succede nell‘ambito dell’illetteratismo, si tiene poco conto delle esigenze richieste dalla società per quanto riguarda la vita quotidiana. Di conseguenza, i problemi derivanti dalla mancata padronanza della lettura e della scrittura non hanno un’importanza primaria. Va sottolineato assolutamente che l’illetteratismo non contempla in alcun modo delle patologie. Malgrado ciò si può generalmente costatare che esiste una grande imprecisione nel delimitare, rispettivamente nell’uso dei due termini.

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